Come funziona il vaccino anti-covid19? La parola alla responsabile vaccinale della Clinica Madonna delle Grazie dr.ssa Valentina Mercurio

Dopo la prima inoculazione, avvenuta nei primissimi giorni di gennaio, nei giorni scorsi è stata la volta del richiamo vaccinale per gli operatori sanitari della Casa di Cura “Madonna delle Grazie” di Velletri.
In prima linea nella lotta anti-covid, la struttura ha organizzato una campagna vaccinale per medici, infermieri e personale. La responsabile della campagna, dr.ssa Valentina Mercurio, ha sottolineato, ancora una volta, l’efficacia del vaccino.
Non vi sono stati effetti collaterali in coloro che lo hanno ricevuto in Clinica. “Gli studi sui vaccini anti Covid 19, compreso il vaccino Covid 19 mRNA BNT16b2 (Comirnaty), sono durati pochi mesi rispetto ai tempi soliti, ma hanno visto la partecipazione di un numero elevatissimo di persone, circa dieci volte superiore agli standard, tale da studiarne efficacia e sicurezza. “Ciò ci consente di asserire che il vaccino è sicuro”, ha detto la dottoressa.
Sulle modalità di funzionamento del vaccino, la spiegazione è piuttosto semplice: la ricerca si è soffermata sugli studi sull’mRNA già in atto ‘direzionandoli’ sul virus (e sulle sue mutazioni).
“I virus SARS- CoV-2”, ha spiegato Valentina Mercurio, “infettano le persone utilizzando una proteina di superficie, denominata Spike. Il vaccino anti Covid 19 mRNA BNT162b2 (Comirnaty), è costituito da molecole di mRNA che contengono le istruzioni affinché le cellule delle persone vaccinate sintetizzino le proteine Spike. Nel vaccino le molecole di mRNA sono inserite all’interno di una microscopica vescicola lipidica che permette l’ingresso del mRNA all’interno delle cellule.
Una volta iniettato l’mRNA viene assorbito nel citoplasma delle cellule ed avvia la sintesi delle proteine Spike. Queste ultime stimolano il sistema immunitario a produrre anticorpi specifici. L’mRNA del vaccino non resta nella cellula ma bensì verrà degradato poco dopo la vaccinazione”.
“L’immunità è prevista circa una settimana dopo la seconda dose”, che presso la Casa di Cura è stata somministrata il 25 gennaio. “Per valutare l’avvenuta immunità è sufficiente un test sierologico su prelievo di sangue venoso.”
“La durata dell’immunità si aggira tra i nove e i dodici mesi. Tuttavia, nonostante la vaccinazione, non si dovrà abbassare la guardia e continuare necessariamente a seguire tutte le indicazioni igieniche a cui siamo ormai largamente abituati quali l’utilizzo della mascherina”.